REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA:
L'AEREONAUTICA NAZIONALE REPUBBLICANA
DISLOCAZIONI DELLE FORZE ARMATE
DELLA RSI
a cura di Luciano Fabris
IL TRICOLORE DELLA RSI IN LINEA SU TUTTI I FRONTI
Da oltre mezzo secolo, la Repubblica (partorita al suono delle
cornamuse di Sua Maestà Britannica, che si esibivano all’ombra dei
totem d’oltre Atlantico mentre ancora crepitavano le scariche di fucileria
dei plotoni d’esecuzione ordinati dalle Corti d’Assise Straordinarie) vivacchia
ed educa i giovani violando, alterando e mistificando la Storia. Per motivi
di sopravvivenza (e per meglio "tangentare’’!). Dal cilindro di noti
prestigiatori è uscita una ‘verità’ che nasconde quello
e quanto - a lor signori - fa comodo e piacere. Circa la storiografia della
2.a Guerra mondiale e, specificatamente, l’ultima parte di essa. Dove si
"erudisce il pupo’’ con le strabilianti bravure dei Tommies e dei
G.Men, che contrastavano - per il bene dell’umanità - i cattivelli
tedeschi con la cooperazione del cosiddetto Esercito del Sud. Quello di
Brindisi, per intenderci. Quel poco, che alle volte viene detto, circa
la RSI, è presentato in termini spregiativi o traboccanti veleni
e misture. Come si conviene a chi ha - ancora - la coda di paglia.
Mentre negli altri Paesi, si è usi a dire pane al pane
e vino al vino, qui, nel "Paese’’ di Pulcinella (e di Pantalone!),
la "Storia’’ la decidono e la scrivono a tavolino, con prebende da
nababbo, sedicenti storici attaccati alla greppia.
"Nuovo Fronte’’, in quasi 30 anni di vita, ha sempre spezzato
una lancia in favore di quanti, gelosi dell’Onore nazionale, si schierarono
con la RSI. Narrando i sacrifici, il valore, le glorie e il martirio subito
dai Soldati repubblicani che combatterono al fronte sud contro gli invasori;
al confine orientale contro le bande dell’infoibatore Tito; su quello francese
in difesa delle terre occidentali dalle velleità degaulliste.
Ad ascoltare o leggere quei cronici-cronisti, sembra che a Nettuno,
Anzio, a Tarnova, sul Senio, in Garfagnana, nelle acque del Tirreno o dell’Amarissimo
e nell’azzurro cielo d’Italia, ci fossero soltanto tedeschi contro gli
"alleati’’. E non anche i Soldati dell’Onore, con le loro sublimi
gesta. Gesta da scrivere a caratteri vermigli, per ricordare il tanto sangue
generosamente versato per l’Italia. Per non parlare poi degli altri Fronti.
Perché, anche lontano dal territorio metropolitano, ancora stupendi
Soldati repubblicani combatterono sino al crollo dell’Europa. Ad essi va
ascritto il merito se le Insegne della RSI furono presenti ovunque. Ricordiamoli
questi fedelissimi italiani. Per farlo, sarà necessario ricorrere
alla penna insostituibile dello storico della RSI Nino Arena. Nella sua
copiosa produzione editoriale è il più obiettivo, veritiero
e documentatissimo. Dal suo impareggiabile "RSI-Le FF.AA. della Repubblica
Sociale Italiana/La guerra in Italia’’, da "Parà’’ e da "Folgore’’,
sempre di Arena, nonché da "Gli ultimi in grigioverde’’ di
Giorgio Pisanò, estrapoliamo alcune note che interessano il combattentismo
repubblicano su gli altri Fronti di guerra.
FRANCIA
BASE ATLANTICA SMGG. "BETASOM’’ di Bordeaux
Con il personale italiano vennero costituiti:
1ª Divisione Atlantica Fucilieri di Marina (di cui un Btg.
a presidio della Base "Betasom’’
Costituzione di equipaggi misti italo-tedeschi per Unità
navali di Scorta, Antisom e quattro Squadriglie Dragamine (al comando della
Movm e CF 1ª cl. Cap. Vascello Enzo Grossi)
n° 6 Batterie costiere (zona Gironda)
altre Batterie costiere (zona di Tolone)
Battaglioni Ausiliari
Reparti Servizi e Costruttori
In Francia operarono pure:
Reparto Autonomo Volontari Milizia
1° Gruppo Artiglieria pesante
6° Gruppo Artiglieria pesante
1114° Gr. Artiglieria a.a. (poi scisso in due tronconi con destinazione
in Provenza e in Germania)
Gruppo Spec. CC.NN. da sbarco (a Tolone)
18ª Cp. Sussistenza (a Nizza)
Vari Btgg. di costruttori e Servizi
Reparti della MGR
ANR (a Istres: trampolino per Gr. Aerosiluranti circa l’attacco
a Gibilterra).
(I Reparti restarono in armi sino ai primi di maggio ’45 mentre
la Sezione di Artiglieria Marina a Saint Nazaire - Base navale tedesca
sull’estuario della Loira - cessò le ostilità il 17 maggio
1945).
GERMANIA
DANZICA
Il personale della Base Sommergibili di Dan-zica - agli ordini della
Movm Comandante Mario Arillo - che aveva aderito alla RSI, in parte fu
trasferito a "Betasom’’ di Bordeaux, altri scelsero la Xª Flottiglia
MAS.
MARE DEL NORD e MAR BALTICO
I due Battaglioni di Nebbiogeni, presenti
in varie zone del nord tedesco, aderirono immediatamente alla RSI, proseguirono
il loro servizio sempre apprezzato dai Germanici. "La 39ª Cp.
Nebbiogeni impiegata nella località di Wilhelmshafen fu la prima
Unità - nel settembre ’43 - a innalzare la Bandiera repubblicana
in Germania’’. Subito dopo, venne richiesta dai Comandi tedeschi la costituzione
di un Centro Addestramento e di nuovi Battaglioni che assunsero il numero
di 1°, 4° e 5°.
Questo l’organigramma dell’Unità:
Comando Truppe Nebbiogene (a Stettino)
Centro di Addestramento
1° Battaglione - Dislocazione: Schwinemunde-Wilhelmshafen
II° Battaglione - Dislocazione: Gotenhafen
III° Battaglione - Dislocazione: Oderthal-Pillau
IV° Battaglione - Stettino-Noos Jerbau
V° Battaglione - Grossborn-Zeit
Un nucleo di Ausiliarie del SAF
Altre Truppe repubblicane presenti in Germania:
1° Reggimento Artiglieria costiera
2° Reggimento Artiglieria costiera
3° Reggimento Artiglieria costiera
6° Reggimento Artiglieria costiera
8° Reggimento Artiglieria costiera
9° Reggimento Artiglieria costiera
10° Reggimento Artiglieria costiera
14° Reggimento Artiglieria costiera
zone del Mar Baltico
III° Battaglione corazzato (a Munzingen)
Quattro Battaglioni da fortezza
Un Distaccamento del CXLI° Btg. "M’’ d’Assalto (proveniente
da Creta)
Plotone Carri "L’’ (a Bergen) proveniente dall’Egeo
Battaglioni e Servizi Navali
Ausiliarie del SAF
Per l’addestramento:
1ª Divisione Bersaglieri "Italia’’
2ª Divisione Granatieri "Littorio’’
3ª Divisione Fanteria di Marina "S. Marco’’
4ª Divisione Alpina "Monterosa’’
Molte migliaia di Volontari Italiani che avevano chiesto - ed erano
in addestramento - di essere arruolati nelle Waffen SS. In seguito verrà
costituita la 29ª Divisione SS Italiane.
L’ANR fu presente con il 114° Gruppo di sorveglianza dei litorali
di Finlandia, Lettonia, Estonia, Carelia, Cecoslovacchia con il Gruppo
Aerotrasporti "Terracciano’’ e con il Gruppo Aerotrasporti "Trabucchi’’.
Modesti contingenti di truppe della RSI furono presenti in:
UNGHERIA: Gruppi di Artiglieria e qualche
centinaio di Soldati
POLONIA: 63ª Cp; presidiaria, Comandi,
Uffici, Ospedale e Servizi
ROMANIA: Marinai e Autieri della Base navale
di Costanza
BULGARIA: Cp. di Granatieri
FRONTE DELL’EGEO
DODECANESO
All’indomani del turpe voltafaccia badogliano,
gli italiani che non avevano accettato la resa incondizionata si apprestarono
a continuare le ostilità a fianco dell’Alleato e contro i vecchi
nemici. A Rodi si formò un Comando Reparti Italiani dell’Egeo che
ebbe giurisdizione sulle Formazioni rimaste in armi o sorte volontariamente.
Reggimento Volontari "Rodi’’
201ª Legione CC.NN. - GNR Egea "Conte Verde’’
Cp. mitraglieri
Cp. fucilieri (a Syra)
Cp. GNR
Cp. Volontari fascisti
Cp. telecomunicazioni
Batterie di Artiglieria (a Zante e Nauplis) e Lero
Servizi vari
due Battaglioni di costruttori
ISOLE CICLADI
24ª Legione GNR "Carroccio’’ (isola di Samos)
(composta dal 24° Btg., 25° Btg., 24ª Cp. mitraglieri,
un Gruppo Artiglieria)
Volontari Esercito aderenti alla RSI
ANR: Reparto aereo dell’Egeo
(in armi sino all’8 maggio ’45)
ISOLA DI CRETA
Legione Volontari Italiani "Creta’’
Gruppo Artiglieria
141° Btg. "M’’ d’Assalto (dislocato a Retymno)
Reparti Genieri, Semaforisti e Servizi
due Battaglioni costruttori
MGR - quattro batterie costiere e armamento antiaereo
ANR - saltuaria presenza Gruppo Aerosiluranti "Faggioni’’ presente
la Ricognizione marittima lontana (in armi sino al 6 maggio ’45)
GRECIA
L’aeroporto di Atene fu base-trampolino del Gr. Aerosiluranti per
azioni nel Mediterraneo centro-orientale.
LXVII° Btg. CC.NN. (a Salonicco)
FRONTE RUSSO
BASE SOMMERGIBILI "CB’’ DEL MAR NERO
Il personale della Squadriglia "CB’’
di stanza nel Mar Nero e operante nelle acque della Crimea, aderì
alla RSI. Già il 17 settembre 1943, il "CB 1’’ in azione di
guerra affondava una Unità sovietica. Rimasto in armi sino all’agosto
1944, il personale della Squadriglia rientrò in Italia.
UCRAINA
A fronte della difficile situazione verificatasi
in Russia, nell’estate del ’43, venne inviata in quello scacchiere anche
la 2ª Divisione Fallschirmjäger che era dislocata in Italia.
A questa Unità si aggregarono una cinquantina di Paracadutisti italiani
già del X° Arditi, che vennero inseriti nel Gruppo Esplorante
divisionale. Dal novembre 1943 all’ottobre ’44, questi repubblicani - noti
come Reparto Camionettisti - combatterono in terra di Russia, distinguendosi
per valore, aggressività e la costante presenza nei punti più
caldi degli scontri. I pochissimi superstiti continuarono la lotta in Belgio
e Olanda, dove la 2ª Divisione Fallschirmjäger venne successivamente
impiegata.
Da "Parà’’ di Nino Arena:
(...) Assolto il suo compito nel settore di Zitomir, la 2ª
Divisione Fallschirmjäger venne spostata nei pressi di Kirovgrad,
in vista di un’operazione di lancio alle spalle dello schieramento russo.
L’attacco dal cielo avvenne la vigilia di Natale e, nonostante la strenua
resistenza opposta dai russi, nettamente superiori di numero, si concluse
con un completo successo. Con i Fallschirmjäger si batterono con grande
valore anche un gruppo di paracadutisti italiani che lasciarono sul luogo
dello scontro 26 tra morti e feriti, cioè la quasi totalità
degli uomini partecipanti all’azione. Il 27 dicembre 1943 i superstiti
paracadutisti italiani, 24 in tutto, vennero impiegati in una rischiosa
missione. Al comando del capitano Paris (il Comandante del Gruppo - Ndr)
ebbero l’incarico di raggiungere un gruppo di tre semoventi rimasti bloccati
dinanzi alle linee russe e provvedere al recupero dei mezzi e degli equipaggi.
In caso contrario, avrebbero dovuto distruggere le macchine mediante cariche
esplosive. Al segnale stabilito, i 24 paracadutisti scattarono all’attacco,
raggiunsero i carri e si spostarono in avanti per garantire maggiore libertà
di movimento agli addetti al recupero. L’artiglieria russa, messa in allarme,
cominciò a martellare con un fuoco infernale le posizioni occupate
dagli italiani, ma senza riuscire a fiaccarne lo spirito combattivo. Solo
l’esaurirsi delle munizioni fece desistere gli uomini del capitano Paris
dalla loro audace determinazione. Rientrati nelle proprie linee, i paracadutisti
italiani si rifornirono di munizioni e di esplosivi e scattarono nuovamente
all’attacco, scontrandosi con le pattuglie sovietiche inviate sul posto
per catturare i mezzi blindati. Lo scontro si svolse all’arma bianca e
si concluse con la sconfitta del nemico, che lasciò sul terreno
diversi morti e feriti. Anche le perdite dei paracadutisti italiani furono
elevate. Alla fine degli scontri, dei 24 uomini che avevano preso parte
all’operazione "recupero carri’’, solo quattro risultarono incolumi.
Tutti gli altri o erano caduti o erano rimasti feriti nel corso dei combattimenti.
Tra i caduti vi fu lo stesso capitano Paris, che venne proposto dal ministro
della Difesa della RSI, Maresciallo Graziani, per la massima decorazione
al valor militare (°).
Il reparto è ridotto ad una esigua rappresentanza di valorosi
soldati italiani. Prende il comando il tenente Domenico Fania. Alcuni giorni
più tardi, saputo che si preparava un’azione di pattuglia, egli
si presenta al suo diretto superiore per offrirsi, unitamente ai suoi uomini.
La risposta dura ma significativa fu: ‘No! Ho già versato troppe
lacrime per la perdita di tanti camerati Italiani, non voglio correre il
rischio di versarne ancora’ (°°°)’’.
ESTREMO ORIENTE
Dei Reparti e delle Navi dislocati in Estremo Oriente, aderirono
alla RSI il 90% degli Italiani ossia la quasi totalità degli Italiani
presenti: Marò del "S. Marco’’, Marinai e Marittimi costituirono
un Reparto Marina su tre Battaglioni di fucilieri e una Batteria da sbarco.
Adesioni si ebbero tra i nostri connazionali a Shanghai (S. Marco), a Singapore,
in Malesia e Giappone.
JUGOSLAVIA - ALBANIA
491 Legione GNR "Marche" (49' Big., 50' Big., 49' Cp.
mitraglieri) dislocazione: Sebenico (Croazia), in armi sino al maggio '45
in Austria
72a Legione GNR "Farini" (72' Btg., 33' Btg., 72' Cp.
mitraglieri) dislocazione: Scutari (Albania), Podgorica e Danilovgrad (Croazia)
86a Legione GNR "Indomita" (86' Btg., 94' Btg., 86' Cp.
mitraglieri) dislocazione: Scutari Albania), Bosnia e Croazia. In armi
sino al maggio '45.
CX LIV' Battaglione Autonomo GNR "Irpino". Dislocazioni:
Montenegro, Albania, Bosnia, Croazia. In armi sino al maggio '45.
XXXIII'Btg. autonomo GNR. Dislocazione in Serbia. In armi sino al
maggio '45 (Austria).
XL' Btg. GNR "Scaligero". Dislocazione in Croazia e Slovenia.
In armi sino al maggio '45.
LIII'Btg. aut. GNR. Dislocazioni in Serbia e Croazia. In armi sino
al maggio '45.
LXXXI' Btg. aut. GNR. Dislocazioni in Montenegro e Croazia. In armi
sino al maggio '45 (Zagabria). LXXXII' Btg. aut. GNR. Dislocazioni in Serbia
Montenegro e Austria. In armi sino al maggio '45. XCII' Btg. aut. GNR.
In Albania sino al marzo '44, indi in Croazia, poi rientrato in Italia.
CXI' Btg. d'Assalto GNR. Dislocazioni: Montenegro, Serbia, Croazia.
In armi sino al maggio'45 (Zagabria). XCIV' Btg. GNR (Montenegro)
Nel corso dei venti mesi di guerra cui si è accennato, i
Reparti trattati subirono molte variazioni nell’organico e nella dislocazione
delle zone di operazioni, che non è possibile seguire in questa
sede. Ma è consegnato alla Storia che oltre centomila italiani fuori
dai confini combatterono sempre valorosamente e in particolari difficilissime
condizioni.
Lontani dalla Patria, spesso senza notizie da cosa, sotto l'offesa
aerea nemica, in terre ostili, contro nemici malvagi e guerriglieri - frequentemente
invisibili - ma di inaudito ferocia; questi impareggiabili Soldati restituirono,
con i loro inenarrabili sacrifici, l'Onore all’Italia che amarono al di
sopra di tutto. Se ci fosse ancora bisogno di una conferma, l'epopea di
questi Combattenti sui lontani fronti della Guerra per l'Europa delle Nazioni,
sigilla quella nostra scelto per l'Onore.
Luciano Fabris
BIBLIOGRAFIA
'FF.AA. RSI: la guerra in Italia" di Nino Arena
"Parà" - II vol. di Nino Arena/E. Sala
"Folgore" di Nino Arena, da "Gli ultimi in grigioverde"
di G. Pisanò
NUOVO FRONTE N. 196 Novembre 1999 (Indirizzo e telefono:
vedi PERIODICI)